Confermata la tutela della proprietà intellettuale del Partito Pirata

Con ordinanza dello scorso 28 giugno, pubblicata il 14 luglio la Sezione Specializzata in Proprietà Intellettuale del Tribunale di Milano ha rigettato il reclamo proposto dall’Associazione Partito Pirata (www.pirateparty.it, “Pirateparty”) contro l’inibitoria cautelare pronunciata nei suoi confronti su ricorso dell’omonima Associazione Partito Pirata (www.partito-pirata.it, “Partito Pirata”), di cui avevamo già parlato qui in questo blog.

In sede di reclamo, secondo quanto si legge nella nuova ordinanza, Pirateparty affermava che non ci sarebbe stata affinità (né, quindi, rischio di confusione) tra le attività svolte dalle due associazioni, negando in particolare la natura politica del Partito Pirata e definendone l’attività “di sola natura culturale”. Dal canto suo, il Partito Pirata contestava le affermazioni avversarie e chiedeva “la conferma del provvedimento reclamato in relazione alla lesione del diritto al nome, all’immagine ed all’identità personale dell’associazione, in ragione dell’indebito uso della sua denominazione da parte della reclamante e del suo segno distintivo”. (…)

Il Collegio milanese, in accoglimento delle argomentazioni del Partito Pirata, ha ritenuto che l’operato del Partito Pirata vada comunque ricondotto al terreno politico, posto che esso si proporrebbe “di influenzare e di orientare l’attività delle istituzioni e di promuovere la sensibilizzazione dei cittadini al fine di sostenere e diffondere opinioni e proposte anche di tipo legislativo”. Da qui, la ribadita sussistenza dei presupposti della tutela del diritto al nome e all’identità personale del Partito Pirata, “in ragione degli evidenti profili confusori derivanti dall’adozione della pressochè identica denominazione da parte di Pirateparty”, che determinerebbe in particolare un “pregiudizio alla corretta e univoca rappresentazione esterna della propria identità dell’associazione che per prima ha iniziato la sua attività” (Partito Pirata, appunto).

Quanto al marchio figurativo del Partito Pirata, l’ordinanza ne conferma la tutela quale segno distintivo di fatto, a fronte dell’identico disegno adottato successivamente da Pirateparty. Il Partito Pirata ottiene quindi riconfermata tutela per la propria proprietà intellettuale.

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