Twitter agisce contro Twittad per il marchio “Let your ad meet tweets”

Con ricorso depositato lo scorso 8 settembre avanti alla corte californiana del Northern District, divisione di San Francisco, la Twitter Inc. – titolare dell’omonimo e famosissimo portale – ha agito in giudizio nei confronti di Twitta Llc, società dell’Iowa accusata di avere registrato indebitamente il marchio “Let your ad meet tweets” (in sostanza: “Fai che la tua campagna pubblicitaria incontri i tweets”, letteralmente “cinguettii”). In particolare, secondo Twitter il marchio avversario sfrutta illecitamente la diffusissima associazione che il pubblico dei consumatori fa tra il termine “TWEET” e Twitter medesima, e d’altro canto impedisce a Twitter di registrare il marchio TWEET. Per tale ragione, Twitter chiede che sia ordinata la cancellazione della registrazione del marchio avversario.

Nel proprio complaint Twitter riferisce che Twittad fornirebbe servizi di advertising online specifici per l’uso su Twitter. Essa avrebbe quindi registrato il marchio in questione – il cui unico elemento distintivo sarebbe proprio il segno TWEETS – esclusivamente come riferimento ai servizi di Twitter. Peraltro, afferma Twitter, la controparte nemmeno avrebbe mai usato il segno come marchio, per distinguere i propri servizi ed indicarne la provenienza imprenditoriale, bensì lo avrebbe utilizzato esclusivamente come generico riferimento ad un servizio che consente la pubblicità su Twitter. (…)

Nonstante ciò, lamenta Twitter, al momento di verificare se esistevano i presupposti per la registrazione del marchio TWEET da parte di Twitter medesima, l’ufficio brevetti e marchi statunitense (Patent and Trademark Office, PTO) avrebbe opposto che il marchio avversario impediva la registrazione di quello del social network poichè i due segni sarebbero confondibili. Di qui la scelta di Twitter di agire in giudizio, non essendo riuscito a trovare un accordo stragiudiziale con Twittad.

A sostegno della propria domanda di cancellazione del marchio avversario, Twitter allega per l’appunto che tale segno non verrebbe usato dalla controparte come marchio ma al più come affermazione descrittiva, e che se anche esso fosse utilizzato come marchio, ciò violerebbe i diritti di marchio di fatto acquisiti da Twitter sul segno TWEET, come ampiamente riconosciuto dai consumatori.

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