Il Tribunale di Milano conferma: la pubblicità comparativa di Plasmon vs Barilla era illecita

Il Tribunale di Milano, Sezione specializzata in proprietà intellettuale, lo scorso 4 aprile si è (di nuovo) pronunciato in favore di Barilla in un caso di pubblicità comparativa che la vedeva contrapposta alla Plasmon. Il caso riguardava in particolare una pubblicità Plasmon comparsa sulla stampa nazionale a fine novembre 2011, in cui l’azienda aveva confrontato i propri prodotti con i “Piccolini” Barilla e le “Macine” Mulino Bianco, rilevando come i propri prodotti fossero maggiormente adatti ai bambini più piccoli in particolare grazie ad un minor livello di “pesticidi”.

A fronte di tale messaggio pubblicitario, Barilla aveva reagito depositando un ricorso cautelare per inibitoria che venne accolto con decreto del 3 dicembre scorso: il Giudice ordinò a Plasmon la immediata cessazione della pubblicità contestata, fissando una penale di € 100.000 per ogni giorno di ritardo nell’esecuzione dell’ordine. In particolare, il Tribunale in tale provvedimento ritenne che la pubblicità comparativa in questione non possedesse i requisiti di liceità fissati dalla legge poichè non effettuava una comparazione oggettiva tra caratteristiche “essenziali, pertinenti, verificabili e rappresentative” dei prodotti messi a confronto. (…)

Il decreto così emesso inaudita altera parte venne successivamente confermato con ordinanza all’esito della discussione tra le parti. Contro questa ordinanza Plasmon interpose poi reclamo, che è stato per l’appunto rigettato qualche giorno fa dalla medesima Sezione Specializzata (questa volta in composizione collegiale), che ha confermato la lesione dei diritti concorrenziali di Barilla e la violazione della normativa pubblicitaria da parte di Plasmon.

Secondo quanto si legge nel sito web di Barilla, quest’ultima, oltre ad esmprimere naturalmente soddisfazione per il risultato ottenuto, fa sapere di avere nel frattempo avviato nei confronti di Plasmon anche la causa di merito per il risarcimento del danno sofferto a causa della pubblicità in questione.

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